Sonno e longevità

Durante il sonno i ritmi biologici rallentano, l’organismo recupera le energie spese durante la giornata e il cervello riduce al minimo la sua attività. Da uno studio condotto dall’Associated Professional Sleep Societies, è merso che chi conduce ritmi di sonno regolari riduce il tasso di mortalità del 40% rispetto a quelli con un ritmo di sonno irregolare ed insufficiente.

 

Il sonno notturno è il più importante modulatore del cortisolo e che ha una fisiologica circadianità nelle 24h: deve essere basso durante la notte e si deve alzare con le luci dell’alba; ci svegliamo al mattino perché il cortisolo aumenta. Se questo dovesse rimanere alto durante la notte, si verificherebbe uno sfasamento dei ritmi circadiani con conseguente aumentato rischio di malattie metaboliche o cardiocircolatorie.

 

Durante il sonno notturno si attua una pulizia cerebrale grazie all’attivazione del sistema glinfatico. Le cellule nervose ripuliscono il tessuto nervoso da proteine danneggiate e prodotti di scarto del metabolismo cerebrale.

Se il sonno è indotto attraverso alcuni farmaci come le benzodiazepine o gli antidepressivi, questi non permettono l’attivazione corretta dei sistemi di riparazione e recupero del cervello. L’uso in cronico e l’abuso di queste sostanze può causare un rischio maggiore di sviluppare malattie neuro-degenerative.

 

Un inadeguato riposo notturno comporta ad una riduzione della leptina e ad un marcato aumento della liberazione della grelina, che aumenta la sensazione di appetito inducendo la ricerca e l’assunzione di cibo.

Non far riposare quelle parti del cervello che regolano l’attenzione significa mantenere uno stato costante di ipervigilanza, che si ripercuote sulle capacità di modulare le proprie emozioni, come la rabbia.

 

 

La qualità del sonno e il rispetto dei fisiologici ritmi circadiani è alla base della longevità di quelle popolazioni che vivono nelle cosi dette “Blue Zones”. In tali aree si vive a lungo ed in salute, dato lo stile di vita che potenzia le capacità riparative del DNA.

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