
Secondo le ultime statistiche le patologie croniche più frequenti nei soggetti >45 anni che necessitano di almeno un farmaco includono IPERTENSIONE, DISLIPIDEMIA, ARTRITE, DIABETE, DEPRESSIONE, ASMA, CARDIOPATIA ISCHEMICA e BRONCHITE CRONICA OSTRUTTIVA (BPCO).
I dati a disposizione poi non sono così promettenti, visto che, superati i 65 anni, solitamente i pazienti assumono più farmaci per più patologie, trascurando degli aspetti importanti della salute , ancor di più quando si parla di prevenzione.
Molti dei farmaci utilizzati (ed ahimè molto spesso abusati) in queste condizioni possono portare a carenze importanti, sia di vitamine che minerali, innescando un circolo vizioso che può rendere difficile interpretare correttamente anche da parte del professionista tutta una serie di disturbi, segni e sintomi che possono presentarsi.
Schematicamente i farmaci implicati nelle maggiori alterazioni (sia in eccesso che per delplezione) sono i seguenti:
- Inbitori di pompa (PPI): >pH gastrico con carenza di VITAMINA B12, FERRO, VITAMINA C, CALCIO, MAGNESIO, ZINCO
- FANS (Aspirina): VITAMINA C, FERRO
- Diuretici tiazidici e dell'ansa: CALCIO, MAGNESIO, TIAMINA, ZINCO, POTASSIO, FOLATI
- ACE-inibitori: ZINCO, POTASSIO
- Calcio-antagonisti: FOLATI, POTASSIO
- STATINE: CoQ10, VITAMINA D, E, BETA-CAROTENE
- METFORMINA: B12
- Cortisonici: CALCIO, VITAMINA D, SODIO, POTASSIO, CROMO
- Broncodilatatori, Antidepressivi: CALCIO E VITAMINA D
- Contraccettivi orali: VITAMINA B6, B12, FOLATI, CALCIO, MAGNESIO, C, E
Credo fermamente che tutti i professionisti dovrebbero ragionare sia sul cercare quando possibile di far assumere meno farmaci possibili utilizzando adeguate misure non farmacologiche, sia conoscere e riconoscere le potenziali carenze di micronutrienti a cui si può andare incontro.
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