HRV: un possibile parametro di longevità

L’Heart rate variability è la misurazione in millisecondi dell’intervallo di tempo che trascorre tra due battiti cardiaci successivi. Maggiore è l’HRV, maggiore è la capacità di adattamento dell’organismo difronte a situazioni di stress psico-fisico ed emozionale.

 

Una HRV elevata corrisponde ad una maggiore resilienza e longevità, al contrario una HRV bassa indica ridotta tolleranza allo stress e potrebbe essere predittiva di patologie cardiovascolari, neoplastiche, autoimmuni e psichiche.

 

L’HRV si riduce con l’età, in presenza di stress psicologico, di malattie croniche, sedentarietà, insonnia, alterazioni della composizione corporea e dei ritmi circadiani, fumo, inquinamento, utilizzo di farmaci e droghe.

 

È dimostrato che, oltre che dall’attività fisica regolare e da tecniche di bio-feedback respiratorio, può essere migliorata dal sonno ristoratore, dalla meditazione, dal riposo, dalla preghiera e della pratica di attività piacevoli.

 

Misurare l’HRV è quindi uno strumento rapidissimo di misurazione del nostro stato di salute generale e dell’equilibrio del sistema nervoso autonomo.

 

 

Non esiste un valore di HRV ottimale per tutti, ma bisogna creare una media sulla base della propria individualità, monitorando il dato nel tempo grazie a dispositivi tecnologici indossabili e non invasivi. 

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