Iperferritinemia metabolica

L’eccesso di ferro è molto pericoloso, in quanto si comporta da ossidante per le nostre cellule e tessuti, alimentando l’infiammazione e i danni a carico dei nostri organi.

 

L’iperferritinemia indica gli elevati livelli di ferro nel sangue che fanno parte di una disfunzione secondaria all’eccesso di insulina ed associata a problematiche glico-metaboliche.

 

Si definisce in presenza di disfunzione metabolica e quando i livelli di ferritina sono:

        >300 ng/ml negli uomini,

         >200 ng/ml nelle donne.

 

Viene classificata in 3 gradi in base ai livelli di ferritina ed al danno d’organo tissutale.

I fattori negativi chiamati in causa in questa forma da eccesso includono:

·        Il sesso maschile,

·        La presenza di varianti genetiche a carico di geni deputati al metabolismo del ferro,

·        La gravità della steatosi epatica.

 

L’aumento di ferritina è, in parte, dovuto:

·        Ai processi di invecchiamento (aging),

·        Ad un moderato intake di alcol (30g al giorno nell’uomo e 20g nella donna),

·        Alla disfunzione del metabolismo del ferro generata a causa dell’infiammazione sottostante.

 

 

I soggetti privi di alterazioni glico-metaboliche, davanti l’eccesso di ferritina sarebbero predisposti allo sviluppo di diabete mellito di tipo 2. Ciò indica che è esso stesso un fattore indipendente per le problematiche metaboliche. 

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