Invecchiamento cutaneo

L’invecchiamento cutaneo è un processo legato a fattori genetici che può essere accelerato da fattori ambientali esterni. Le modificazioni strutturali subite dalla pelle con l’avanzare dell’età coinvolgono tutti i suoi strati, dall’epidermide all’ipoderma.

 

Epidermide: si riduce la capacità proliferativa delle cellule basali cui consegue il progressivo assottigliamento di questo strato superficiale. Si dimezza il numero delle cellule di Langerhans, particolarmente importanti perché appartenenti al sistema immunitario.  Diminuisce fino al 75% la sintesi cutanea di vitamina D e la demineralizzazione ossea. Si riduce anche l’attività dei melanociti e la pelle è suscettibile alle radiazioni solari e ad altri fattori ambientali. Nella pelle matura si possono formare degli aggregati di melanociti molto attivi, con conseguente comparsa di macchie cutanee e lentigo senili, cui può associarsi il rischio di sviluppare patologie gravi.

 

Giunzione dermo-epidermica: le alterazioni strutturali sono a suo carico ed è posto al confine fra l’epidermide e il derma papillare. A causa dell’invecchiamento, la membrana basale si assottiglia e l’interfaccia tra epidermide e derma tende ad appiattirsi.

 

Derma: le alterazioni strutturali portano al cedimento cutaneo tipico dell’invecchiamento. Il collagene e le fibre vengono degradati e la struttura dermica perde le capacità di sostegno.

 

Ipoderma: subisce profonde alterazioni in conseguenza all’inevitabile scorrere del tempo. Esso si assottiglia, diminuendo il suo spessore, marcando le rughe e aumentando la sensibilità della pelle ai traumi meccanici.

Scrivi commento

Commenti: 0