Il ciclo di una notizia scientifica

Purtroppo e per fortuna ad oggi è possibile avere accesso tramite il nostro computer connesso ad internet, ai giornali ed alla televisione a tutta una serie di informazioni provenienti da una determinata fonte, che poi rimbalza qua e là arrivando al destinatario quasi sempre in maniera completamente diversa.

 

E' un po' come il gioco del telefono senza fili, in cui si evidenziano banalmente le deformazioni che subisce una frase, una parola, un messaggio quando passa da una persona all'altra tramite semplice trasmissione verbale.

 

Per uno studio scientifico la situazione paradossalmente è molto simile: si parte da una ricerca in cui si evidenzia una correlazione tra A e B ad esempio, in determinate condizioni. Il lavoro viene poi elaborato insieme con l'ente o istituto di ricerca che procede alla pubblicazione.

 

Questa però successivamente è intercettata dai mezzi di comunicazione ed è a questo punto che inizia la vera distorsione: si passa da una semplice associazione o correlazione (positiva o negativa che sia) ad una certezza assoluta, con la diffusione su larga scala di un'affermazione che è completamente diversa da quella per la quale era stato fatto lo studio.

 

I social, i siti di "informazione" ed i vari blog presenti sul web amplificano questo effetto, fino a che non arriva il nostro amico, parente o qualunque altra persona a cui è arrivata la notizia che ne acquisisce un'informazione totalmente sbagliata e che, tramite passaparola, rimbalza nuovamente come il gioco del telefono.

 

 

Credo che per chi si occupi di scienza non sia facile districarsi in questo mare magnum che ogni giorno travolge l'intero pianeta e spero che un giorno sarà possibile fare una sana e corretta informazione scientifica, sfruttando al massimo ed in maniera efficace quello che il progresso e la tecnologia ha messo a disposizione di tutti.

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