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BIAS, Info, Internet e Social

Tutti noi siamo in qualche maniera soggetti a diversi tipi di BIAS COGNITIVI, ovvero ciò che ci guida nell'interpretazione di quello che ci circonda in base alle informazioni che possediamo, col risultato di un errore di valutazione o mancanza di oggettività.

 

Rappresentano probabilmente un metodo di percezione e decodificazione della realtà semplice per un fine strategico e di sopravvivenza, dal momento che la realtà è estremamente complessa.

 

Il sito dell'Università di Harvard riporta uno schema in cui vengono riassunti " i 20 bias cognitivi che confondono le nostre decisioni"

 

Tra i più frequenti sicuramente sono da citarne alcuni:

- Bias di ANCORAGGIO: dare molta più importanza alle prime informazioni limitate che abbiamo e ne diamo meno a quelle che vengono dopo

- Bias del CARRO VINCITORE: siamo inclini a seguire una credenza in base al numero di persone che la pensano come noi

- Bias di CONFERMA: forse il più comune sui social, in cui involontariamente diamo maggior rilevanza alle informazioni in grado di confermare la nostra tesi iniziale che va di pari passo con il cosiddetto EFFETTO STRUZZO, ovvero la tendenza a rifiutare dati che contrastano con le nostre convinzioni

- In ultimo il bias dei bias, L'ANGOLO CIECO: ci fa ritenere di essere immuni dai bias, più lucidi e razionali di quanto siamo in realtà, provocando così il più grande degli inganni.

 

Ho fatto questa premessa prendendo spunto da un libricino di Walter Quattrociocchi dal titolo "Liberi di crederci", che penso possa essere utile per darci in poche righe uno schema di quello che è lo spaccato della società di oggi.

 

 

Arriviamo così ad un concetto fondamentale, cioè L'INUTILITA' DI FAR CAMBIARE IDEA AGLI UTENTI DELLA RETE e di come in realtà internet ed i social network (in particolare Facebook) tendono ad allontanare le persone invece di creare delle stanze di discussione costruttive per tutti, con un confronto finalizzato alla crescita collettiva. 

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