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Valori o intervalli di riferimento

Quando effettuiamo delle analisi del sangue, per ogni analita o metabolita che viene analizzato vengono riportati accanto degli intervalli di riferimento entro i quali, se rispettati, dovremmo ritenerci "nella norma" e quindi in perfette condizioni di salute.

 

Per diverse proteine, enzimi, ormoni, vitamine e minerali però essere nell'intervallo di riferimento non è sufficiente, poiché avere un valore che più si avvicina al valore basso o al contrario verso la soglia più alta fa una enorme differenza a livello clinico.

 

Molte ghiandole ed organi del nostro sistema per funzionare a livello ottimale devono avere adeguati livelli di alcuni composti che, se non correttamente ottimizzati, col tempo possono compromettere la corretta funzionalità degli stessi e da lì il manifestarsi di tutta una serie di segni e sintomi spesso fuorvianti, sia per il paziente che per il clinico.

 

Ed è proprio la clinica, lo studio dei segni e dei sintomi che deve guidare il professionista e non una serie di numeri stampati, che sono sì utili e fondamentali, ma allo stesso tempo riduttivi e se non correttamente interpretati alla luce della condizione in cui si trova la persona, non servono praticamente a nulla.

 

Dovremmo ritornare ad utilizzare al meglio la cara e vecchia semeiotica in un mondo dove la tecnologia ed il progresso fanno passi da gigante ogni giorno, unendo la conoscenza e l'esperienza dei vecchi maestri alle più recenti metodiche diagnostico-terapeutiche.

 

 

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